Mondiali in Qatar - Finali

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    Forza Argentina...
    Punisci la Francia
     
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    Di blucerchiato tingi i sogni..

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    Per me vince la Francia.
     
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    CITAZIONE (BenSamp @ 15/12/2022, 20:58) 
    Per me vince la Francia.

    Anche per me, e mezzo facile.
     
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    La Francia è quella che ha vinto di piu ma è anchecquella che è stata fuori da due mondiali consecutivi, mi ricorda qualcuno.
    Loro però hanno messo mano al sistema, hanno creato un nuovo sistema calcio integrato all istruzione (e conta tanto quest ultima), hanno programmato e sono tornati piu forti di prima.
    Deschamps potrebbe fare 4 squade e arrivare 1,2,3 e 4...Non mi ricorda qualcuno.
     
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    Anche per me leggermente favorita la Francia, ma spero nella vittoria Argentina, possibilmente con gol di Leo Messi. Chissà che pressione in questi giorni. Un peso enorme.
     
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    Sono d’accordo con voi che la Francia è favorita, direi 65/35, sia per la fisicità che per la profondità della rosa.
    Io però spero che la “loca pasion” degli argentini per l’albiceleste, una delle maglie più iconiche della storia del calcio, possa capovolgere i pronostici; sono sempre stato affascinato da quella che per me è la tradizione unica di un movimento che a cavallo dei secoli ha espresso almeno tre calciatori che sono fra i 4-5 considerati fra i migliori della storia (Di Stefano, Maradona e Messi).
    E poi mi colpisce il fatto che tantissimi argentini arrivati in Italia sono diventati delle leggende nelle squadre per cui hanno giocato, quasi tutti non solo per le doti tecniche ma anche per l’umanità e lo spirito di squadra che hanno saputo trasmettere: in ordine sparso, penso a Diego, Luisito Monti, Javier Zanetti, Sivori, il nostro/vostro Veron, Crespo, Passarella, Daniel Bertoni, el Bati, el Cholo Simeone, Dybala, Higuain, Tevez, Milito, Ramon Diaz, Angelillo e poi, scendendo di livello tecnico, ma non umano, Ledesma, Sensini, Balbo, Almeyda, Piojo Lopez, Cambiasso, el Jardinero Cruz, Rodrigo Palacio, e altri…..
    Credo che nessuna scuola abbia una tradizione paragonabile….
    Ma ovviamente massimo rispetto per chi tifa per la Francia….

    2308DD63-D60B-4EBA-93E7-8004CD5C35CC
     
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    CITAZIONE (Buon Vecchio Zio William @ 15/12/2022, 23:46) 
    Sono d’accordo con voi che la Francia è favorita, direi 65/35, sia per la fisicità che per la profondità della rosa.
    Io però spero che la “loca pasion” degli argentini per l’albiceleste, una delle maglie più iconiche della storia del calcio, possa capovolgere i pronostici; sono sempre stato affascinato da quella che per me è la tradizione unica di un movimento che a cavallo dei secoli ha espresso almeno tre calciatori che sono fra i 4-5 considerati fra i migliori della storia (Di Stefano, Maradona e Messi).
    E poi mi colpisce il fatto che tantissimi argentini arrivati in Italia sono diventati delle leggende nelle squadre per cui hanno giocato, quasi tutti non solo per le doti tecniche ma anche per l’umanità e lo spirito di squadra che hanno saputo trasmettere: in ordine sparso, penso a Diego, Luisito Monti, Javier Zanetti, Sivori, il nostro/vostro Veron, Crespo, Passarella, Daniel Bertoni, el Bati, el Cholo Simeone, Dybala, Higuain, Tevez, Milito, Ramon Diaz, Angelillo e poi, scendendo di livello tecnico, ma non umano, Ledesma, Sensini, Balbo, Almeyda, Piojo Lopez, Cambiasso, el Jardinero Cruz, Rodrigo Palacio, e altri…..
    Credo che nessuna scuola abbia una tradizione paragonabile….
    Ma ovviamente massimo rispetto per chi tifa per la Francia….

    2308DD63-D60B-4EBA-93E7-8004CD5C35CC

    Troppo facile tifare per la maglia biancoceleste anzichè "le Blues" per un laziale.. :lol: Battuta a parte, effettivamente la Francia è favorita senza contare che hanno fatto un mondiale senza la loro prima punta titolare ( Benzema ).
    Vedo un 2 a 1 finale. Ma non dico per chi... (: :)
     
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    CITAZIONE (BenSamp @ 15/12/2022, 20:58) 
    Per me vince la Francia.

    Tifo Argentina ma vince la Francia
     
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    Nella Francia molti 'influenzati' e anche Theo e Konate han saltato l'allenamento oggi. Bisogna vedere a che percentuale saranno...
     
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    CITAZIONE (SnowSamp @ 15/12/2022, 21:09) 
    La Francia è quella che ha vinto di piu ma è anchecquella che è stata fuori da due mondiali consecutivi, mi ricorda qualcuno.
    Loro però hanno messo mano al sistema, hanno creato un nuovo sistema calcio integrato all istruzione (e conta tanto quest ultima), hanno programmato e sono tornati piu forti di prima.
    Deschamps potrebbe fare 4 squade e arrivare 1,2,3 e 4...Non mi ricorda qualcuno.

    Aggiungo a questo dato che la Francia si qualifico' al mondiale del 2010 solo vincendo uno spareggio contro la "piccola" Irlanda del malcapitato Trap (già fatto fuori dal mondiale 2002 dallo scandaloso Byron Moreno più che dalla Corea del sud) con quella porcata colossale di Henry che, se Platini fosse stato irlandese, sono assolutamente certo che mai sarebbe accaduta.
     
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    Diversamente dai Pumas non impazzico per l'Albiceleste, ma rispetto alla Francia tutta la vita gli argentini. Temo comunque che sarà bis dei cugini.
     
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    Geniale articolo di Aldo Cazzullo sui motivi per cui secondo lui bisognerebbe tifare Francia.
    Per coglierne il senso profondo bisogna però leggerlo fino all’ultima riga dell’ultima scheda….. ;)

    https://www.corriere.it/sport/calcio/mondi...rincipale.shtml
     
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    QUOTE (SnowSamp @ 15/12/2022, 21:09) 
    La Francia è quella che ha vinto di piu ma è anchecquella che è stata fuori da due mondiali consecutivi, mi ricorda qualcuno.
    Loro però hanno messo mano al sistema, hanno creato un nuovo sistema calcio integrato all istruzione (e conta tanto quest ultima), hanno programmato e sono tornati piu forti di prima.
    Deschamps potrebbe fare 4 squade e arrivare 1,2,3 e 4...Non mi ricorda qualcuno.

    SnowSamp scusa in anticipo per il "polpettone"...

    Abitando in Francia e seguendo mio figlio nelle diverse categorie e livelli di club, mi sono fatto un'opinione (che ovviamente non vuole essere giusta solamente perché vivo "nel suolo nemico" ! ) ...il loro sistema era già impostato su un dispositivo "di connubio" tra lo sport e la scuola : la sezione "sport-etude" creata negli anni '60 e poi riformata/rinforzata dal 1996 aiuta molto a far proseguire gli studi a ragazzi in difficoltà, ma con capacità atletiche importanti. Nel concreto, l'esempio più chiaro ce l'ho nella città nella regione di Parigi dove abito e dove si allena la squadra di RUGBY pro dei Racing...alle medie, nella sezione dedicata al Rugby, ci sono degli allenatori/membri del club che lavorano in ambito scolastico, propongono ovviamente allenamenti specifici, fanno avanzare tutta la sezione e, possibilmente, individuano i migliori per integrarli nel club (in questo caso professionistico) di riferimento (nb: non tutte gli stabilimenti scolastici hanno sezioni dedicate, e normalmente nella stesso stabilimento si ha eventualmente una sola sezione: calcio, rugby, tennis...).

    Tornando al calcio, una grossa distinzione bisogna farla tra le società inferiori, e le società con un settore giovanile semi-professionistiche/professionistiche: L*le prime sono culturalmente e come preparazione degli allenatori (che non sono neppure considerati come tali, sono piuttosto degli "educateur" !) molto in ritardo al livello medio di un allenatore delle giovanile italiane. Mancanza di conoscenze tattiche, allenamenti basici, alcuna attenzione alla preparazione atletica (in linea con la categoria!), pochissima sensibilità ai fondamentali e molto più al gioco giocato!
    Le società con settori giovanili importanti (in stretta collaborazione con i PRO), sono molto più preparate, c'é un vero e proprio mercato del lavoro, una pedagogia dei coach molto più importante, attenzione all'aspetto comportamentale, tecnica attenzionata, esercizi spessissimo con la palla, esaltazione dell'uno-contro uno o esercizi finalizzati all'individuazione delle capacità individuali in fase offensiva e difensiva...continuano ad essere molto meno preparati a livello tattico dei nostri centri italiani ed ancora un'attenzione minore della preparazione atletica di quanto si faccia in Italia. Nella società di mio figlio (da dove sono passati nelle giovanili i vari Thuram figli, Soumaro, Maximin, Ben Arfa ...) é un piacere vederli allenare, velocità, esercizi in repetizione, poco perdita di tempo, ...ogni anno inviano una decina di ragazzini nei centri di formazione delle squadre professionistiche !

    In conclusione, personalmente non vedo un cambiamento radicale nel dispositivo calcistico francese degli ultimi anni (Clairefontaine é sempre stato l'apice del percorso di un giovane calciatore transalpino) che abbia permesso alle loro nazionali di essere protagoniste in tutte le categorie e non solo in quelle maggiori. Ho invece la sensazione che ci sia dietro banalmente un discorso "sociologico" che parte dall'integrazione (sempre difficle) delle differenti famiglie con origini diverse (non solo nord africani, dell'Africa subsahariana, ma anche turchi, della ex Jugoslavia, asiatici...) e che arriva ad un fattore di selezione basato più sulla struttura fisica che su quella tecnica. In Francia la percentuale dei giocatori di colore (con masse muscolari impressionanti, il doppio rispetto ad esempio a mio figlio fin dai pulcini) é attorno all'80%...é un fatto! E non c'é nessun tipo di discriminazione positiva, da una parte l'aspetto atletico e dall'altro (analisi condivisa da veri studiosi) un discorso basato sulle difficoltà economiche delle famiglie di provenienza nelle quali il ragazziono con certe qualità viene visto come un'opportunità di riuscita per tutta la famiglia...insomma il fenomento che abbiamo sempre vissuto anche in Italia negli anni 70-80-90 : il calcio come riuscita sociale.

    Mischiando queste due considerazioni ( e con un sistema foot francese comunque sostenibile) ti ritrovi con una base di partenza già scremata negli anni con potenziali fenomeni a livello atletico, con quella "cattiveria" sportiva necessaria per emergere, con quelle piccole eccezioni di profili estremamente tecnici (Griezmann che tra l'altro fu obbligato ad emmigrare in Spagna per riuscire!)...ed in tutto questo ti puoi permettere di avere una scelta equilibrata (impossibile in Italia attualmente) eccellente dal punto di visto fisico-tecnico-comportamentale.

    DOpodiché il pallone é talmente rotondo e grazie anche al margine (veramente ridotto) per le nazioni come la nostra basato su una cultura/storia/attenzione tattica, che ci sarà sempre spazio per exploit come la nostra vittoria all"europeo ...ma saranno sempre di più eccezioni, rarità!

    Il tuo discorso di cambiamento del sistema come chiave di lettura del miglioramento sensibile delle prime squadre nazionali, la vedo molto più adatta all Spagna, al Belgio (arrivato alla fine di un ciclo,i anni impressionanti per loro), e forse in parte in Inghilterra (l'Olanda é sempre stata una scuola di riferimento intergenerazionale).

    COme uscirne ! forse accentuando (come accennavi tu) molto la collabrazione Scuola-SPort (come soluzione di rottura andrei addirittura à studiare/adattare il dispositivo statunitense ), ricreare negli allenamenti settimanali quelle condizioni perse (rispetto all'epoca dei nostri fenomeni degli anni 80-90) del gioco "per strada" e continuare ad eccellere dal punto di vista tattico senza soffocare l'inventiva! L'integrazione razziale dovrà essere vista come un'opprotunità per il sistema (non solo sportivo!), una crescita naturale del nostro paese, senza discorsi razzisti che hanno il solo effetto di ritardare una regola di base dello sport : i migliori devono andare avanti! Ed i francesi (ahimé per le prese in giro di questo momento dei miei colleghi parigini) sono i migliori !

    ...Poi c'é MESSI !!! à voir!
     
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    Totalmente d'accordo con te. Un pò i francesi li conosco per aver lavorato in Francia anni fa. Quello che ho letto su alcuni giornali nazionali che enfatizzano il "modello multirazziale" transalpino in realtà non è proprio un modello perfetto di integrazione, anzi, non lo è per nulla. Loro come squadra sono i più forti, ma ogni tanto vanno incontro a dei "blackout" tipo contro la Svizzera negli ultimi Europei che potrebbe ripetersi. Vediamo come va a finire.

    Per quanto concerne i menaggi (probabili) dei tuoi colleghi, c'è un articolo interessante del Corsera a proposito di Sarkozy, Qatargate, armi, aerei, denaro (tantissimo) e PSG su cui magari c'è poco di cui vantarsi. Ah! Les italiens...
     
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    CITAZIONE (matraph @ 17/12/2022, 10:48) 
    SnowSamp scusa in anticipo per il "polpettone"...

    Abitando in Francia e seguendo mio figlio nelle diverse categorie e livelli di club, mi sono fatto un'opinione (che ovviamente non vuole essere giusta solamente perché vivo "nel suolo nemico" ! ) ...il loro sistema era già impostato su un dispositivo "di connubio" tra lo sport e la scuola : la sezione "sport-etude" creata negli anni '60 e poi riformata/rinforzata dal 1996 aiuta molto a far proseguire gli studi a ragazzi in difficoltà, ma con capacità atletiche importanti. Nel concreto, l'esempio più chiaro ce l'ho nella città nella regione di Parigi dove abito e dove si allena la squadra di RUGBY pro dei Racing...alle medie, nella sezione dedicata al Rugby, ci sono degli allenatori/membri del club che lavorano in ambito scolastico, propongono ovviamente allenamenti specifici, fanno avanzare tutta la sezione e, possibilmente, individuano i migliori per integrarli nel club (in questo caso professionistico) di riferimento (nb: non tutte gli stabilimenti scolastici hanno sezioni dedicate, e normalmente nella stesso stabilimento si ha eventualmente una sola sezione: calcio, rugby, tennis...).

    Tornando al calcio, una grossa distinzione bisogna farla tra le società inferiori, e le società con un settore giovanile semi-professionistiche/professionistiche: L*le prime sono culturalmente e come preparazione degli allenatori (che non sono neppure considerati come tali, sono piuttosto degli "educateur" !) molto in ritardo al livello medio di un allenatore delle giovanile italiane. Mancanza di conoscenze tattiche, allenamenti basici, alcuna attenzione alla preparazione atletica (in linea con la categoria!), pochissima sensibilità ai fondamentali e molto più al gioco giocato!
    Le società con settori giovanili importanti (in stretta collaborazione con i PRO), sono molto più preparate, c'é un vero e proprio mercato del lavoro, una pedagogia dei coach molto più importante, attenzione all'aspetto comportamentale, tecnica attenzionata, esercizi spessissimo con la palla, esaltazione dell'uno-contro uno o esercizi finalizzati all'individuazione delle capacità individuali in fase offensiva e difensiva...continuano ad essere molto meno preparati a livello tattico dei nostri centri italiani ed ancora un'attenzione minore della preparazione atletica di quanto si faccia in Italia. Nella società di mio figlio (da dove sono passati nelle giovanili i vari Thuram figli, Soumaro, Maximin, Ben Arfa ...) é un piacere vederli allenare, velocità, esercizi in repetizione, poco perdita di tempo, ...ogni anno inviano una decina di ragazzini nei centri di formazione delle squadre professionistiche !

    In conclusione, personalmente non vedo un cambiamento radicale nel dispositivo calcistico francese degli ultimi anni (Clairefontaine é sempre stato l'apice del percorso di un giovane calciatore transalpino) che abbia permesso alle loro nazionali di essere protagoniste in tutte le categorie e non solo in quelle maggiori. Ho invece la sensazione che ci sia dietro banalmente un discorso "sociologico" che parte dall'integrazione (sempre difficle) delle differenti famiglie con origini diverse (non solo nord africani, dell'Africa subsahariana, ma anche turchi, della ex Jugoslavia, asiatici...) e che arriva ad un fattore di selezione basato più sulla struttura fisica che su quella tecnica. In Francia la percentuale dei giocatori di colore (con masse muscolari impressionanti, il doppio rispetto ad esempio a mio figlio fin dai pulcini) é attorno all'80%...é un fatto! E non c'é nessun tipo di discriminazione positiva, da una parte l'aspetto atletico e dall'altro (analisi condivisa da veri studiosi) un discorso basato sulle difficoltà economiche delle famiglie di provenienza nelle quali il ragazziono con certe qualità viene visto come un'opportunità di riuscita per tutta la famiglia...insomma il fenomento che abbiamo sempre vissuto anche in Italia negli anni 70-80-90 : il calcio come riuscita sociale.

    Mischiando queste due considerazioni ( e con un sistema foot francese comunque sostenibile) ti ritrovi con una base di partenza già scremata negli anni con potenziali fenomeni a livello atletico, con quella "cattiveria" sportiva necessaria per emergere, con quelle piccole eccezioni di profili estremamente tecnici (Griezmann che tra l'altro fu obbligato ad emmigrare in Spagna per riuscire!)...ed in tutto questo ti puoi permettere di avere una scelta equilibrata (impossibile in Italia attualmente) eccellente dal punto di visto fisico-tecnico-comportamentale.

    DOpodiché il pallone é talmente rotondo e grazie anche al margine (veramente ridotto) per le nazioni come la nostra basato su una cultura/storia/attenzione tattica, che ci sarà sempre spazio per exploit come la nostra vittoria all"europeo ...ma saranno sempre di più eccezioni, rarità!

    Il tuo discorso di cambiamento del sistema come chiave di lettura del miglioramento sensibile delle prime squadre nazionali, la vedo molto più adatta all Spagna, al Belgio (arrivato alla fine di un ciclo,i anni impressionanti per loro), e forse in parte in Inghilterra (l'Olanda é sempre stata una scuola di riferimento intergenerazionale).

    COme uscirne ! forse accentuando (come accennavi tu) molto la collabrazione Scuola-SPort (come soluzione di rottura andrei addirittura à studiare/adattare il dispositivo statunitense ), ricreare negli allenamenti settimanali quelle condizioni perse (rispetto all'epoca dei nostri fenomeni degli anni 80-90) del gioco "per strada" e continuare ad eccellere dal punto di vista tattico senza soffocare l'inventiva! L'integrazione razziale dovrà essere vista come un'opprotunità per il sistema (non solo sportivo!), una crescita naturale del nostro paese, senza discorsi razzisti che hanno il solo effetto di ritardare una regola di base dello sport : i migliori devono andare avanti! Ed i francesi (ahimé per le prese in giro di questo momento dei miei colleghi parigini) sono i migliori !

    ...Poi c'é MESSI !!! à voir!

    Ci vivi quindi non metto in dubbio, anzi. Io avevo partecipato, anni fa ad un seminario con gli istruttori de la Gallette (lens). Mi spiegarono la loro filosifia e in piu in generale il funzionamento delle accademie. Ad esempio loro non facevano tantissimo scouting in francia ma piu "costruzione" di quello che avevano nel loro territorio.
    Cio che mi rimase inpresso era intanto che gli istruttori avevano una sorta di "pagella" e che l accademia veniva premiata, per essere aiutata a crescere(nei primi anni 2000 dicevano con tanto orgoglio giustamente che loro erano secondi dietro l accademia del Lione) e tenere i tecnici migliori. Qui in Italia ad esempio un bravo tecnico viene molte volte "rubato" da un settore professionistico che magari poi lo sposta in leve non consone.
    A tal proposito ti chiedo:
    Che rapporto c e tra le accademie elite nazionali tipo Clairefontaine e quelle del club tipo la Gallette?
    C è scambio di giocatori? So che l entrata a Clairefontaine é a numero chiuso e il corso dura 2 anni ma ci sono periodi in cui i ragazzi da club possono avere perfezionamento nelle accademie nazionali?
    Ogni club ha settore giovanile ma sono tutti strutturati su base accademia o no?

    Grazie
     
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