Enzo Garufi [196? - 199?]

vice presidente / dirigente

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Corradoriano 1946
        Like  
     
    .

    User deleted


    Lutto blucerchiato: si è spento l'ex presidente Enzo Garufi

    La famiglia Sampdoria perde una grande figura: nella notte, all'età di 89 anni, si è spento a Genova Enzo Garufi. Siciliano d'origine, classe 1920, laureato in Ingegneria e assicuratore, dal 2000 al 2002, Garufi è stato il tredicesimo presidente della storia blucerchiata. Una storia che per decenni lo ha visto dietro le quinte in società, avendo ricoperto inoltre le cariche di consigliere (sotto la presidenze Lolli Ghetti e Salatti), vice-presidente (sempre con Lolli Ghetti e con Paolo ed Enrico Mantovani) e co-proprietario (insieme con De Franceschini, Montefiori e Rolandi a fine Anni 70). Alla sua famiglia vanno le più sentite condoglianze da parte del presidente Riccardo Garrone, dell'amministratore delegato Giuseppe Marotta e di tutta l'U.C. Sampdoria.

    Un grande dispiacere, una persona sempre presente in società per tanti anni, penultimo presidente, condoglianze alla famiglia,

    sabato dobbiamo regalargli una grande prestazione


    www.sampdoria.it

    Edited by Tore MB - 19/4/2020, 01:38
     
    .
  2. Blue-Ringed
        Like  
     
    .

    User deleted


    Condoglianze alla famiglia :cry:
     
    .
  3.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Doriano MB
    Posts
    18,659
    Location
    Bologna

    Status
    OFFLINE
    Un altro grande Blucerchiato ci saluta :( Condoglianze alla Famiglia.
     
    .
  4.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Sospesi & Bannati
    Posts
    44,951
    Location
    Chiusa Pesio (CN)

    Status
    OFFLINE
    Condoglianze
     
    .
  5.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Doriano MB
    Posts
    16,598
    Location
    Brisbane, Australia

    Status
    OFFLINE
    Condoglianze!
     
    .
  6.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Doriano MB
    Posts
    12,309
    Location
    Rapallo (GE)

    Status
    OFFLINE
    Condoglianze...
     
    .
  7. sgrigua
        Like  
     
    .

    User deleted


    Un pezzo della nostra storia. Condoglianze e grazie Presidente. Domani guardaci dalla Tribuna lassù assieme a Paolo!
     
    .
  8.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Doriano MB
    Posts
    6,188
    Location
    Milano

    Status
    OFFLINE
    Vivissime Condoglianze
     
    .
  9. only samp in europe
        Like  
     
    .

    User deleted


    sentite condoglianze ! un importante pezzo di storia blucerchiata che ci lascia ... :(
     
    .
  10. Corradoriano 1946
        Like  
     
    .

    User deleted


    Ciao Enzo, "grande vecchio" blucerchiato


    Enzo Garufi è stato uno di quei personaggi che, con tatto e discrezione, hanno contribuito a far grande la Sampdoria. Presidente, vice, consigliere e co-proprietario: ecco chi era il "grande vecchio", nel ritratto del giornalista Alberto Pizzorni realizzato per il volume sul sessantenario della società.

    Il "grande vecchio". In tutti i sensi, grande perché forte del suo metro e 80 ne guarda molti dall’alto, vecchio perché classe 1920 e sono ben 86 primavere splendidamente vissute. Altra tempra, altra classe. Ma soprattutto "grande vecchio" perché nei momenti di difficoltà della Sampdoria è sempre stato protagonista trovando la soluzione per consentire una vita dignitosa, ed in un caso addirittura strepitosa, alla società. Lui, Enzo Garufi nel corso degli anni ha convinto Glauco Lolli Ghetti, Enrico De Franceschini, Arnaldo Salatti e Paolo Mantovani ad acquistare la Sampdoria e qualcosa ci sarebbe anche da dire anche nel passaggio di proprietà tra Enrico Mantovani e Riccardo Garrone visto che in quel momento il presidente della Sampdoria era proprio lui, Enzo Garufi. Se poi si vuole aggiungere che ha vissuto in diretta l’improvvisa la retromarcia di Mario Contini sull’acquisto del Genoa da Aldo Spinelli… forse ha sempre avuto il dono di trovarsi nel posto giusto al momento giusto.

    Maggio 1979, Enzo Garufi, laurea in ingegneria ma assicuratore ma anche co-proprietario della Sampdoria insieme con De Franceschini, Montefiori e Rolandi, va a Busalla negli uffici della Pontoil, la società di tre amici, Mantovani, Noli e Contini. Con Mantovani c’è stata una telefonata il giorno prima, "Paolo, hai voglia di parlare di Sampdoria?" era stata la domanda di Garufi che sapeva come il petroliere avesse concluso una grossa operazione economica, fosse deciso a ritirarsi dagli affari ma avesse ancora nel sangue la voglia di blucerchiato dopo una breve esperienza dirigenziale troncata da dissapori con Lolli Ghetti. La risposta arrivò dopo una delle caratteristiche pause mantovaniane e fu affermativa, "parliamone, anche domani".

    E così è stato. Solo che per raggiungere l’ufficio di Mantovani Garufi passa davanti a quello di Mario Contini, genoano doc, che lo vede e lo insegue ammonendo. "So cosa sei venuto a fare, ma stai attento, se tu convinci Mantovani a prendere la Sampdoria io vado subito a prendere il Genoa". Accadde la prima e non la seconda cosa, fu la fortuna di metà Genova e il rammarico dell’altra metà. L’accordo venne siglato con una stretta di mano sotto il pergolato di una trattoria di Casella in compagnia di fave e salame, quindi ravioli. Il non accordo per l’altra sponda calcistica genovese saltò perché la notizia era apparsa in anteprima sui giornali, Contini s’infuriò, telefonò all’avvocato Meneghini che aveva già pronto il contratto, mancava solo la firma, e mandò tutto all’aria. Nella vita ci vuole anche fortuna.

    Quello di Paolo Mantovani è il colpo da maestro di Garufi, quello per il quale i sampdoriani dovranno essergli eternamente grati. Non è un personaggio da cronaca, da giornali, questo signore alto e distinto, di poche parole, amante della riservatezza. Oggi vive la Sampdoria seduto nella poltroncina numero 21 nella prima fila della tribuna d’onore dopo esserne stato presidente, vicepresidente con Paolo, Enrico Mantovani e Lolli Ghetti, consigliere con Lolli Ghetti e Salatti. Una presenza rassicurante e discreta.

    Eppure Enzo Garufi, che detiene il record di longevità dirigenziale non nasce sampdoriano anzi dal calcio era sempre rimasto lontano "Da ragazzo non me lo potevo permettere, non avevo i denari per andare alla partita", ricorda. Poi diventa "benestante" ed inizia a frequentare Marassi ma i suoi amici sono tutti genoani "ed abbastanza insopportabili", ricorda. Scelta obbligata, amore coltivato sino a diventare una fede: è il 1960, presidente è Ravano.

    Un passo indietro per la storia. Quella di Garufi è tipica del primo dopoguerra; nasce in Sicilia ma cresce all’Altopiano di Asiago dove si era stabilito il padre che in quelle valli aveva combattuto la Grande Guerra e che gli erano rimaste del cuore. Garufi cresce a Maini, frazione del comune di Lusiana, dove tutti si chiamano Maini compresa la famiglia di quella Sonia diventata prima moglie e poi vedova di Rajiv Gandhi, oggi la donne più potente d’India.

    Scuole medie con il massimo dei voti ma alla fine anche la necessità di una bocca in meno da sfamare e a 15 anni il ragazzo arriva a Genova, ospite di un parente, abita in corso Torino, frequenta il liceo scientifico "Cassini", allora in Carignano. L’Italia va verso un’altra guerra, la crisi economica cresce e dopo tre anni di promozioni il quarto e la maturità sono alle serali perché in famiglia serve uno stipendio in più. Lo trova grazie a Cesare Olivero, assicuratore marittimo per conto della compagnia svizzera "La Baloise" con scagno in piazza delle Vigne, dirimpetto alla chiesa. E’ la svolta della sua vita e di rimando anche il bene futuro della Sampdoria.

    Passano gli anni e passa anche la Seconda Grande Guerra (l’8 settembre salva Garufi dalla spedizione in Grecia), nel 1946 arriva la laurea in ingegneria però il primo amore non si dimentica, il triangolo Banchi, Sottoripa, San Luca, il porto che riparte, le navi da assicurare rappresentano l’attrazione fatale: dopo qualche anno Enzo Garufi si mette in proprio, acquisisce nuovi ed importanti clienti, inizia a frequentare l’ambiente della Genova economica, scopre il calcio.

    La Sampdoria. Il primo contatto è con un laureato in farmacia, Glauco Lolli Ghetti un ciociaro che sposa la figlia dell’armatore Bibolini. Lolli Ghetti è uomo abile, la farmacia compratagli dal suocero in salita Santa Caterina gli sta stretta, timonare una flotta è il sogno che si avvererà nel corso degli anni sino ad arrivare ad essere uno dei più importanti armatori. Ma nonostante il successo non riesce ad essere accettato dalla borghesia genovese. Il dopo Ravano era incerto, Sanguineti che era consigliere con Ravano offre la società a Lolli Ghetti (facendogli credere che gli costerà solo dieci milioni al mese, ma poi non sarà così) che in vacanza in Svizzera riflette per una settimana in compagnia di Garufi. "Mi chiese cosa ne pensassi, gli risposi che se voleva essere conosciuto a Genova doveva prendere una società di calcio perché il suo nome sarebbe apparso sui giornali quotidianamente. Abbiamo ragionato e una mattina a colazione dice, mi hai convinto, andiamo a Genova però tu vieni con me in società e fai il vice presidente. Sì, risposi ma non ho denari da mettere, ti posso solo aiutare a tenere certi contatti". Affare fatto, era il 1961.

    Dopo Lolli Ghetti ecco diventare presidente Enrico De Franceschini nel 1965. "Era un mio amico, avevamo rapporti anche d’affari, non ho faticato a convincerlo però è durato poco. Ricordo che disse di non aver rimesso una lira…però non so se ha detto tutta la verità". Il trittico si conclude con Arnaldo Salatti. "Gli piaceva essere in vista, apparire, una brava persona anche se talvolta il giorno il cui doveva pagare gli stipendi ai giocatori mi chiedeva un supporto economico che poi ha sempre onorato".

    Ancora Lolli Ghetti nel 1974 ma in difficoltà dopo poco. "Un giorno mi chiama e mi avvisa che non è più in grado di proseguire, deve liberarsi della società, piuttosto la regala a condizione di essere manlevato dagli obblighi con le banche. Detto fatto, si forma un quadrumvirato con me, poi De Franceschini, Montefiori e Rolandi. Chi fa il presidente, ci chiedemmo? Facciamo un presidente di comodo, e lo individuiamo in Edmondo Costa, perché sampdoriano, perché era stato dirigente con Ravano. Fu presidente senza nessun onere economico ma anche senza alcun compenso. E in attesa di trovare un compratore noi quattro abbiamo garantito alla società le risorse necessarie per continuare ad esistere".

    E il compratore arrivò. C’era un capitale nominale di un miliardo e la proposta formulata da Garufi a nome del quadrumvirato a Paolo Mantovani fu di prendersi la Sampdoria con l’aumento di capitale". A noi interessava uscirne con il minor danno possibile, in cambio ci saremmo tenuti solo le nostre azioni". Proposta accettata quella famosa mattina a Casella sotto il pergolato ma non senza qualche brivido a posteriori quando pochi giorni dopo in una riunione negli uffici di De Franceschini nella villa Paradisino, in Albaro, si fu ad un passo dal disastro. "A De Franceschini sotto sotto dispiaceva e così iniziò a proporre che invece delle azioni Mantovani avrebbe potuto pagare qualcosa. Paolo si alzò e ci mandò tutti a quel paese. Lo rincorsi nel corridoio, si ragionò. Noi rimanemmo nel consiglio senza contare nulla".

    Gli anni di gloria li ricordiamo tutti, Paolo Mantovani presidente ed Enzo Garufi suo vice, una splendida passeggiata per il "grande vecchio" che però è costretto al ritorno in servizio alla scomparsa di Paolo. "All’insorgere della sua malattia Mantovani avviò un’azione per ridurre i costi di gestione della società e per questo vendette Vialli consigliando poi ai figli di cedere la società al momento della sua scomparsa. I figli, però, appassionati alla squadra si illusero di poter condurre la Sampdoria con costi ragionevoli e ma così non fu". E dopo qualche anno la cessione della Sampdoria divenne una necessità per evitarne il fallimento.

    Si mettono al lavoro Enrico, Barandun, il finanziere svizzero che tiene le chiavi della cassaforte di famiglia, e ovviamente Garufi. "Dopo una trattativa durata parecchi mesi con il Fondo B&S che aveva altri investimenti nello sport siamo pronti a concludere ma quando il loro consiglio di amministrazione, erano in cinque consiglieri-soci, vota tre sono contrari e non se ne fa nulla". Tutto da rifare. Poco tempo dopo Beppe Dossena chiede un incontro con Garufi. "Volle parlare con me e non con Mantovani perché disse che lo aveva trattato male. Mi disse che un principe saudita proprietario di un squadra che gli costava venti milioni di dollari all’anno era interessato ad entrare nel calcio italiano anche perché, gli spiegò Dossena, con quella cifra avrebbe potuto far bene. Chissà se questo principe all’inizio c’era per davvero oppure non c’è mai stato.

    Comunque nessuno ha mai parlato con lui, ma sempre tramite terzi nonostante il saudita dalla primavera del 2001 fosse qui vicino, in Francia, a bordo del suo yacht. Tutto procedeva in modo professionale, c’era la lista dei giocatori, i loro contratti scadenza ed ingaggio, insomma aveva l’aria di essere una trattativa seria. Con Barandun avevamo già fissato il prezzo, circa dieci milioni di dollari che per noi erano sufficienti per sanare i debiti. Alla fine di agosto il principe fa sapere di essere disposto a concludere per metà settembre a Zurigo. Poi l’11 settembre blocca tutto, e dopo qualche giorno gli emissari del principe ricevono l’ordine di rientrare in Arabia Saudita. Scomparsi tutti, soprattutto Dossena, "divenne introvabile".

    Passa qualche giorno e all’improvviso vengo a sapere che Garrone avrebbe trovato chi è disposto a comprare la Sampdoria, lui non voleva nulla, non voleva entrare, sarebbe stato solo il tramite di una società di Londra. Poi vedo sui giornali ricomparire il nome di Dossena. Mantovani e Barandun ci credevano io no proprio per Dossena, ho avuto la sensazione che fosse un bidone, ma ero fuori dalla trattativa. Per come è finita questa storia per la Sampdoria va bene così, Garrone si è comportato bene, avrebbe potuto denunciare il raggiro, come giustamente ha fatto, e mollare tutto. Ma non è da lui, si è comportato bene, con la gente e con la città".

    A Riccardo Garrone forse manca qualche tassello di questo complesso mosaico e un giorno chiama il "grande vecchio". "Enzo vorrei vederti, mi dice….". Ma qui il racconto di Enzo Garufi si ferma, quel grande archivio che abita la sua testa si chiude inesorabilmente seppur con un sorriso e una stretta di mano.

    www.sampdoria.it
     
    .
  11.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Doriano MB
    Posts
    7,058
    Location
    Elmas (CA)

    Status
    OFFLINE
    CITAZIONE (sgrigua @ 25/9/2009, 10:24)
    Un pezzo della nostra storia. Condoglianze e grazie Presidente. Domani guardaci dalla Tribuna lassù assieme a Paolo!

    Condoglianze
     
    .
  12.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Doriana MB
    Posts
    67,844
    Location
    Genova

    Status
    OFFLINE
    RIP
     
    .
  13. LentoViolentoMan
        Like  
     
    .

    User deleted


    ora avremo due angeli custodi nel terzo settore della gradinata: Paolo e Enzo guidate questi nuovi ragazzi con la maglietta blucerchiata verso altre vittorie....

    senza Enzo forse non ci sarebbe mai stato Paolo... e tutte le emozioni .... grazie ... riposa in pace
     
    .
  14. B2bAlive
        Like  
     
    .

    User deleted


    Addio grande dirigente e grazie di tutto quello che hai fatto per noi, guardaci da lassù e proteggici se puoi :battimani: :battimani: :battimani: :battimani: :battimani:

    Condoglianze sentite alla famiglia.
     
    .
  15. Blue-Ringed
        Like  
     
    .

    User deleted


    Si gioca con il lutto al braccio.
     
    .
25 replies since 24/9/2009, 22:38   769 views
  Share  
.