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Uscito dalla Champions, dalla Uefa e con un punto in 5 partite l'esonero era quasi inevitabile. Peccato perchè l'anno scorso con gli stessi giocatori (più o meno) fece un campionato eccellente.
http://www.goal.com/it/articolo.aspx?ContenutoId=147574
Oggi Luca Campedelli esonera Bepi Pillon. Abbasserà lo sguardo e la voce e sentirà una fitta allo stomaco, ma gli dirà che la sua avventura a Verona è finita. Perché il Chievo ha bisogno di una scossa per restare in A. Manca ancora l'ufficialità, ma la decisione è presa. Qualcosa, nella testa del presidente, è scattato dopo il k.o. in casa col Palermo, il 1˚ ottobre: mentre usciva dallo stadio, i tifosi gli hanno urlato «Rivogliamo Del Neri». Già, Del Neri, l'uomo che ha portato il Chievo in A e che a Verona è considerato un dio. Non che Campedelli consideri Pillon responsabile della crisi gialloblù. Ha fatto benissimo l'anno scorso, ha riportato il Chievo in Europa: il presidente non lo dimentica. Lo stima come professionista e come uomo, ma sa che in momenti così i giocatori hanno bisogno di un segnale forte. Il tecnico ieri è stato laconico: «Se la panchina scotta? Ho la coscienza a posto, se mi daranno la possibilità di continuare a lavorare ne verremo fuori al più presto...»
Del Neri è molto più di una scossa: lui, che a Verona ha allenato quattro anni, conosce già molti giocatori: i veterani D'Anna, Lanna, Moro, Luciano — che Del Neri considera fondamentale per il suo gioco — e Cossato, ma anche Zanchetta, Semioli, Pellissier e Malagò. Con lui, che ama il calcio offensivo, il Chievo potrebbe ricominciare a essere sbarazzino e spregiudicato. Per Del Neri è pronto un contratto di un anno. Oggi sarà a Verona per la parte burocratica, domani si metterà al lavoro. Domenica c'è la Roma, che Del Neri ha allenato l'anno scorso. La sua storia veronese riparte da un incrocio pericoloso
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Associazione Calcio ChievoVerona
