Infortunio al ginocchio per Nicola Pozzi

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    io credo che è improponibile la relazione con bonazzoli perchè l`infortunio pare grave ma non da compromettere la carriera e il ragazzo merita essere confermato, poi da qui a fine campionato si saprà a che punto sarà la recuperazione
     
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    Che sfiga però, spero non sia niente di grave.
     
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  3. B2bAlive
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    Che sfiga accidenti ! :(

    Gli auguro di tutto cuore che non sia nulla di grave.

    Però egoisticamente parlando, se ci fosse un interessamento del legamento, quello già operato l'anno scorso per intenderci, ci penserei su un bel po' prima di un eventuale riscatto.

    Mi auguro di tutto cuore però che non sia così.
     
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    QUOTE (B2bAlive @ 14/3/2010, 20:18)
    Che sfiga accidenti ! :(

    Gli auguro di tutto cuore che non sia nulla di grave.

    Però egoisticamente parlando, se ci fosse un interessamento del legamento, quello già operato l'anno scorso per intenderci, ci penserei su un bel po' prima di un eventuale riscatto.

    Mi auguro di tutto cuore però che non sia così.

    ci sono due mesi e mezzo per decidere e speriamo che in questi tempi recuperi al 100% e resti con noi
     
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  5. Duncandg
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    camminava quand'è uscito senza zoppicare
    potrebbe trattarsi di una distrazione al legamento collaterale del ginocchio
    1-2 mesi i tempi di recupero
     
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    Lunedì accertamenti per Pozzi, martedì ripresa a Bogliasco

    Trauma distorsivo del ginocchio sinistro. Questa la diagnosi a caldo circa le condizioni di Nicola Pozzi, uscito poco prima della mezzora del primo tempo nel corso di Bologna-Sampdoria di questo pomeriggio. Gli accertamenti del caso e una visita specialistica da parte del dottor Mazzola chiariranno nella giornata di domani, lunedì, l'entità dell'infortunio patito dal centravanti romagnolo.

    www.Sampdoria.it
     
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    davvero non ci voleva proprio questo infortunio :angry: .....gli auguro di riprendersi al più presto !! forza nicola!!!.....per la questione riscatto a sto punto bisogna vedere come recupererà il giocatore e se la società vorrà esergli riconoscente per l impegno dato ....attendiamo notizie più specifiche su infortunio e tempo di recupero ....
     
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  8. lelez4
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    cosa possono intendere con trauma distorsivo??
     
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    I TRAUMI DISTORSIVI DEL GINOCCHIO


    Le distorsioni dei ginocchio sono un'evenienza piuttosto frequente (traumi da sport, dei traffico, da lavoro ecc.). Rivestono un ruolo di notevole importanza poiché, nei casi gravi, possono provocare una vera e propria instabilità articolare. Sono generalmente la conseguenza di traumi in torsione del ginocchio, che sollecitano oltre il limite le strutture capsulari e legamentose adibite alla coaptazione dei femore e della tibia: nei traumi di modesta entità vengono interessati solo i legamenti più periferici, come il legamento collaterale mediale (LCM) e il legamento collaterale laterale (LCL) mentre, nelle forme più gravi, sono coinvolti anche i legamenti del pivot centrale, ovvero legamento crociato anteriore e posteriore.

    Possibile, inoltre, in tutti i tipi di lesione capsulo-legamentosa del ginocchio, la presenza di lesioni dei menischi.

    Si possono distinguere:

    *

    Distorsioni lievi: determinano la semplice distensione o distrazione di alcuni fasci dei legamenti interessati.
    *

    Distorsioni di media gravità: comportano la lacerazione legamentosa parziale.
    *

    Distorsioni gravi: lacerazione legamentosa totale oppure distacco del legamento dall'inserzione ossea.
    *


    *

    I legamenti più frequentemente lesi durante il meccanismo distorsivo sono:

    IL LEGAMENTO CROCIATO ANTERIORE (LCA), al centro dei ginocchio, viene di solito leso nelle torsioni ed iperestensioni del ginocchio. Per esempio, la perdita di controllo sugli sci, una caduta in moto o una caduta da una scala possono essere causa di lesione LCA.

    IL LEGAMENTO COLLATERALE MEDIALE (LCM), sul lato interno del ginocchio, può venire leso a causa di un movimento forzato in valgismo spesso accompagnato da una rotazione esterna dei piede.

    ROTTURA L.C.A.

    Nelle rotture del LCA il trattamento di scelta è chirurgico, poiché questo legamento non ha in sé buone capacità di cicatrizzazione: non può essere suturato direttamente, salvo rari casi in cui si strappa trascinando un frammento osseo che può essere reinserito.

    Quindi, l'unica possibilità è sostituire il legamento rotto con una porzione tendinea che possa analogamente svolgere le funzioni di stabilizzazione dell'articolazione.
    Può essere impiegato il robusto tendine rotuleo, del quale viene prelevata una striscia larga 1 cm, oppure il tendine del semitendinoso eventualmente associato al gracile. Questo intervento può essere effettuato anche a distanza di alcune settimane dall'evento traumatico.

    DIAGNOSI

    Spesso, dopo un trauma distorsivo di una certa entità, se si visita il ginocchio nelle prime ore il dolore del paziente, ed il gonfiore dell'articolazione, sono tali per cui può essere difficile valutare il ginocchio e porre subito diagnosi di rottura del legamento crociato anteriore. Una visita specialistica comunque ortopedica è essenziale: l'ortopedico, ritenendolo opportuno, può effettuare una artrocentesi (una puntura evacuativa nel ginocchio: la presenza di ingente quantità di sangue fa pensare ad una lesione legamentosa seria) e poi immobilizzare il ginocchio con un tutore, limitando inizialmente l'escursione articolare e il carico.

    Il sospetto clinico di rottura del LCA può essere suffragato da alcuni esarni a nostra disposizione: il più importante, e meno invasivo, è la Risonanza Magnetica Nucleare. Anche la TAC viene a volte indicata, sebbene sia meno specifica.

    Nei casi dubbi si può praticare una artroscopia diagnostica che viene eseguita con una anestesia locale e permette di "guardare" direttamente all'interno dell'articolazione, e toccare le strutture incriminate, con una accuratezza pressoché assoluta.

    Bisogna però ricordare che un esame clinico ben condotto, eseguito a distanza di qualche giorno dal trauma, con paziente rilassato e collaborante è in grado di evidenziare una eventuale lesione dei L.C.A. con una accuratezza diagnostica che supera il 90% dei casi.

    LESIONE LEGAMENTOSA: COMPARTO INTERNO

    A differenza del LCA, il collaterale mediale spesso guarisce sufficientemente bene anche senza la necessità di un trattamento chirurgico.

    La diagnosi di lesione dei LCM è affidata soprattutto alla clinica, cioè alla visita da parte di uno specialista ortopedico che, con specifiche manovre, è in grado di discriminare l'entità della lesione del legamento, impostando in base a ciò la terapia, che prevede una prima fase di riposo dell'articolazione (mediante ginocchiera oppure bendaggio funzionale) e una fase riabilitativa.
    Anche in questi casi l'ortopedico può consigliare l'esecuzione di una Risonanza Magnetica Nucleare al fine di meglio definire il tipo e la gravità della lesione legamentosa, o la contemporanea presenza di lesioni a carico dei menischi o del legamento crociato.
     
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  10. lelez4
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    grazie per la spiegazione..i tempi di recupero minimi??
     
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    QUALE E’ IL TRATTAMENTO DI QUESTE LESIONI?
    Il trattamento può essere conservativo nel caso di lesioni semplici nelle quali i tessuti biologici dopo un periodo di riposo relativo recuperano le loro proprietà meccaniche; in genere queste lesioni non alterano in maniera significativa la stabilità dell’articolazione.
    E’ invece necessario l’intervento chirurgico quando si è in presenza di una rottura parziale o completa di alcune strutture (Legamento Crociato Anteriore, Legamento Collaterale Mediale e lesioni Meniscali) che determinano una importante instabilità funzionale.
    Nel caso di un trattamento conservativo il programma di recupero prevede di norma un periodo di riposo attivo caratterizzato da esercizi rivolti al recupero precoce dell’articolarità, della forza muscolare e della coordinazione associato a terapie fisiche a scopo antalgico.
    Il trattamento chirurgico consiste invece , a seconda dei casi, nella ricostruzione dei legamenti, nella chirurgia meniscale o cartilaginea. Attraverso il perfezionamento delle tecniche artroscopiche sono infatti oggi possibili interventi che mirano al salvataggio dei menischi (suture meniscali), alla loro parziale sostituzione (protesi meniscali), o al trattamento di lesioni cartilaginee (perforazioni, innesti osteocondrali e trapianto cartilagineo).
    Per quanto riguarda la chirurgia di ricostruzione dei legamenti, le tecniche più frequentemente utilizzate per le lesioni del Legamento Crociato Anteriore prevedono l’utilizzo del tendine rotuleo o dei tendini dei muscoli semitendinoso e gracile.
    Dopo un intervento chirurgico al ginocchio la durata del trattamento riabilitativo può variare notevolmente da 15 giorni circa in caso di una semplice meniscectomia parziale fino a sei mesi per un intervento sulla cartilagine.
    I nostri protocolli di lavoro sono personalizzati in base al tipo di intervento e alle caratteristiche peculiari del paziente e prevedono un programma comune di base. Esso è articolato in cinque fasi, che per essere attuate necessitano di strutture che possiedano le necessarie dotazioni tecnologiche e personale con specifiche cognizioni scientifiche.
    Il programma di lavoro deve prevedere precisi obiettivi da raggiungere, si suddivide in cinque fasi che si possono così riassumere:
    n Fase 1 - sostegno psicologico al paziente e diminuzione del dolore e gonfiore successivi all’intervento chirurgico
    n Fase 2 - recupero del movimento e della completa articolarità
    n Fase 3 - recupero della forza e della resistenza muscolare
    n Fase 4 - recupero dell’equilibrio e della coordinazione
    n Fase 5 - recupero dei gesti atletici specifici

    Le cinque fasi sopra descritte non sono nella pratica così nettamente distinte l’una dall’altra ma rappresentano una corretta progressione del lavoro che permette di prevenire le possibili complicanze che possono presentarsi nel corso della rieducazione. Da un punto di vista organizzativo nella nostra struttura il paziente effettua il trattamento riabilitativo in parte nella palestra di rieducazione, in parte in piscina ed in parte sul campo sportivo ed è controllato periodicamente da un medico e costantemente seguito da un rieducatore.
     
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    QUOTE (superpazzo89 @ 14/3/2010, 21:44)
    I TRAUMI DISTORSIVI DEL GINOCCHIO


    Le distorsioni dei ginocchio sono un'evenienza piuttosto frequente (traumi da sport, dei traffico, da lavoro ecc.). Rivestono un ruolo di notevole importanza poiché, nei casi gravi, possono provocare una vera e propria instabilità articolare. Sono generalmente la conseguenza di traumi in torsione del ginocchio, che sollecitano oltre il limite le strutture capsulari e legamentose adibite alla coaptazione dei femore e della tibia: nei traumi di modesta entità vengono interessati solo i legamenti più periferici, come il legamento collaterale mediale (LCM) e il legamento collaterale laterale (LCL) mentre, nelle forme più gravi, sono coinvolti anche i legamenti del pivot centrale, ovvero legamento crociato anteriore e posteriore.

    Possibile, inoltre, in tutti i tipi di lesione capsulo-legamentosa del ginocchio, la presenza di lesioni dei menischi.

    Si possono distinguere:

    *

    Distorsioni lievi: determinano la semplice distensione o distrazione di alcuni fasci dei legamenti interessati.
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    Distorsioni di media gravità: comportano la lacerazione legamentosa parziale.
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    Distorsioni gravi: lacerazione legamentosa totale oppure distacco del legamento dall'inserzione ossea.
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    I legamenti più frequentemente lesi durante il meccanismo distorsivo sono:

    IL LEGAMENTO CROCIATO ANTERIORE (LCA), al centro dei ginocchio, viene di solito leso nelle torsioni ed iperestensioni del ginocchio. Per esempio, la perdita di controllo sugli sci, una caduta in moto o una caduta da una scala possono essere causa di lesione LCA.

    IL LEGAMENTO COLLATERALE MEDIALE (LCM), sul lato interno del ginocchio, può venire leso a causa di un movimento forzato in valgismo spesso accompagnato da una rotazione esterna dei piede.

    ROTTURA L.C.A.

    Nelle rotture del LCA il trattamento di scelta è chirurgico, poiché questo legamento non ha in sé buone capacità di cicatrizzazione: non può essere suturato direttamente, salvo rari casi in cui si strappa trascinando un frammento osseo che può essere reinserito.

    Quindi, l'unica possibilità è sostituire il legamento rotto con una porzione tendinea che possa analogamente svolgere le funzioni di stabilizzazione dell'articolazione.
    Può essere impiegato il robusto tendine rotuleo, del quale viene prelevata una striscia larga 1 cm, oppure il tendine del semitendinoso eventualmente associato al gracile. Questo intervento può essere effettuato anche a distanza di alcune settimane dall'evento traumatico.

    DIAGNOSI

    Spesso, dopo un trauma distorsivo di una certa entità, se si visita il ginocchio nelle prime ore il dolore del paziente, ed il gonfiore dell'articolazione, sono tali per cui può essere difficile valutare il ginocchio e porre subito diagnosi di rottura del legamento crociato anteriore. Una visita specialistica comunque ortopedica è essenziale: l'ortopedico, ritenendolo opportuno, può effettuare una artrocentesi (una puntura evacuativa nel ginocchio: la presenza di ingente quantità di sangue fa pensare ad una lesione legamentosa seria) e poi immobilizzare il ginocchio con un tutore, limitando inizialmente l'escursione articolare e il carico.

    Il sospetto clinico di rottura del LCA può essere suffragato da alcuni esarni a nostra disposizione: il più importante, e meno invasivo, è la Risonanza Magnetica Nucleare. Anche la TAC viene a volte indicata, sebbene sia meno specifica.

    Nei casi dubbi si può praticare una artroscopia diagnostica che viene eseguita con una anestesia locale e permette di "guardare" direttamente all'interno dell'articolazione, e toccare le strutture incriminate, con una accuratezza pressoché assoluta.

    Bisogna però ricordare che un esame clinico ben condotto, eseguito a distanza di qualche giorno dal trauma, con paziente rilassato e collaborante è in grado di evidenziare una eventuale lesione dei L.C.A. con una accuratezza diagnostica che supera il 90% dei casi.

    LESIONE LEGAMENTOSA: COMPARTO INTERNO

    A differenza del LCA, il collaterale mediale spesso guarisce sufficientemente bene anche senza la necessità di un trattamento chirurgico.

    La diagnosi di lesione dei LCM è affidata soprattutto alla clinica, cioè alla visita da parte di uno specialista ortopedico che, con specifiche manovre, è in grado di discriminare l'entità della lesione del legamento, impostando in base a ciò la terapia, che prevede una prima fase di riposo dell'articolazione (mediante ginocchiera oppure bendaggio funzionale) e una fase riabilitativa.
    Anche in questi casi l'ortopedico può consigliare l'esecuzione di una Risonanza Magnetica Nucleare al fine di meglio definire il tipo e la gravità della lesione legamentosa, o la contemporanea presenza di lesioni a carico dei menischi o del legamento crociato.

    accidenti superpazzo sarai mica traumatologo ?
    :lol:
     
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    in poche parole dipende dalla gravità ...dai 15 giorni ai 6 mesi

    nipote di ortopedico traumatologo......

    :lol:
     
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    QUOTE (superpazzo89 @ 14/3/2010, 21:57)
    in poche parole dipende dalla gravità ...dai 15 giorni ai 6 mesi

    nipote di ortopedico traumatologo......

    :lol:

    allora complimenti
    :rolleyes:
     
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    CITAZIONE (mexicosamp @ 14/3/2010, 21:58)
    CITAZIONE (superpazzo89 @ 14/3/2010, 21:57)
    in poche parole dipende dalla gravità ...dai 15 giorni ai 6 mesi

    nipote di ortopedico traumatologo......

    :lol:

    allora complimenti
    :rolleyes:

    grazie :lol: ....farò i complimenti al nonno :B): ....a parte gli scherzi ....se è davvero trauma distorsivo spero al massimo in un tempo di recupero di due o tre mesi , non tanto per la stagione se è davvero finita ma per lui e il suo ginocchio ....io sono stato operato al piede e ho già avuto un pò di ricadute per entrate neanche tanto assassine in partite a calcetto ....
     
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183 replies since 14/3/2010, 18:05   4877 views
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