Associazione Calcio Milan

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    Carraro, ultimatum a Collina
    Il presidente della Figc ha deciso: l'arbitro di Viareggio non ha seguito l'iter del regolamento e per continuare a dirigere in serie A, dovrà rinunciare al contratto con lo stesso sponsor del Milan

    MILANO, 18 agosto 2005 - O rescinde il contratto di testimonial della stessa azienda che sponsorizza il Milan o Collina non potrà più arbitrare in serie A: questa la decisione che ha maturato il presidente della Federcalcio, Franco Carraro, dopo dieci giorni in cui il caso sollevato da questo giornale con la prudenza e il tatto che meritava continua a tenere banco in Italia e all'estero. Carraro ritiene che se Collina non ha seguito tutte le procedure di un regolamento che giudica chiarissimo in fatto di sponsorizzazioni personali degli arbitri non può scendere in campo a dirigere né la squadra con cui condivide lo sponsor né le altre dello stesso campionato. A Galliani ha fatto capire di aver apprezzato lo sforzo per dare una soluzione a questo caso che riguarda incidentalmente il Milan, ma di non condividere la conclusione che tutto si possa risolvere evitando di designare Collina per il solo Milan. E il presidente federale, sulla vicenda, deve avere anche testato l'umore degli altri dirigenti di club che ha incontrato tra consiglio federale e varo dei calendari.
    Nella sostanza, se il contratto resterà in vigore, a Collina sarà proposto di restare arbitro della squadra del designatore Mattei per la sola serie B, poi toccherà a lui decidere. Quel lunedì 8 agosto, con la Gazzetta in mano, Carraro assieme al vice vicario Giancarlo Abete e al segretario generale Francesco Ghirelli convocò subito il presidente dell'Aia Tullio Lanese giudicando la vicenda troppo delicata per lasciar correre tempo.
    E pur nel periodo infuocato delle iscrizioni e del processo Genoa, scelse di approfondire immediatamente tutti i particolari con colui che per regolamento deve dare l’autorizzazione dopo aver ricevuto la richiesta con tutti i contenuti della prestazione che l’arbitro s'impegna a dare ad un'azienda. Poi diede mandato a Lanese per la parte regolamentare e a Mattei per quella tecnica di "trovare una soluzione" assieme a Collina, nel frattempo mai più designato per amichevoli o Tim Cup.
    Sembra che Carraro si aspettasse una rescissione seduta stante, che però non è arrivata. La Opel General Motors Europa fin dalla firma del contratto aveva programmato per stasera o domani l'annuncio della sponsorizzazione con il debutto degli spot, ma ora, pare, tutto è stato rimandato a settembre, in occasione del Salone dell'auto di Francoforte.
    Collina dal canto suo si sente sicuro di quanto ha fatto e ritiene di avere la documentazione che giustifica tutto il suo operato. Sostiene di aver ricevuto l’autorizzazione da Lanese, ma il presidente dell'Aia già nel primo incontro dell'8 agosto aveva detto a Carraro che un giorno di luglio Collina gli disse: "Ho fatto una sponsorizzazione con General Motors" e che la risposta era stata: "Auguri...". Poi Collina al ritiro degli arbitri di Sportilia ha mostrato a diverse persone le pagine pubblicitarie già pronte. Nei giorni scorsi, anche sulla scorta di tutti i particolari che venivano fuori giorno per giorno e alle notizie che gli dava Lanese sui colloqui telefonici avuti con Collina, Carraro per porre fine in maniera chiara alla vicenda, ha deciso di far mandare a Lanese una lettera raccomandata anticipata per le vie brevi a Collina, scritta con l'assistenza del legale della Federcalcio, Mario Gallavotti. In questa lettera Lanese chiede a Collina di fargli avere la documentazione di quel contratto di sponsorizzazione a cui aveva accennato a luglio perché finora nulla era ancora giunto in sue mani. Come dire, partiamo da capo e vediamo.
    Quando la documentazione arriverà, Lanese si riunirà nuovamente con i legali della Figc e alla fine con Carraro per valutare quanto stabilito dal regolamento dell'Aia che recita così: "Ogni associato individualmente può disporre della propria immagine di arbitro e sfruttarla ai fini commerciali stipulando contratti privatistici, previa autorizzazione scritta del presidente dell'Aia che valuta la compatibilità tra le prestazioni richieste all'associato e l'esercizio indisturbato, imparziale e trasparente della funzione arbitrale. Ciascun associato si obbliga a versare all'Aia un contributo straordinario pari al dieci per cento dei compensi percepiti per attività promopubblicitarie, da destinare ad un fondo speciale di solidarietà per gli arbitri".
    Ma se il contratto che arriverà a Lanese sarà lo stesso, con Opel, di cui si parla ormai da dieci giorni, Lanese e Carraro diranno a Collina che quell'accordo firmato prima ancora di parlarne anche informalmente con il presidente dell'Aia non è consono al regolamento. E che quindi la scelta dovrà essere di una rinuncia: al contratto oppure alla serie A.
     
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