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Grande libero purtroppo bloccato dagli infortuni e dalla presenza di Baresi ed altri in nazionale. Giocatore di grande personalità visto che era capitano in una squadra di campioni. . -
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LUCA PELLEGRINI PARLA DELLA SAMPDORIA
Ai microfoni di Radio Sportiva, Luca Pellegrini, bandiera storica della Sampdoria di Paolo Mantovani:
Sampdoria: "Penso che la disamina del figlio del presidente sia stata onesta ed intelligente. Dopo una stagione del genere non si può far altro che recitare il mea culpa cercando di individuare le cause di questo crollo. Ritengo comunque che la proprietà sia una garanzia in quanto hanno la possibilità di ripetere il percorso intrapreso quando entrarono nel mondo del calcio."
Rifondazione: "Ho vissuto una stagione analoga a Verona dove, dopo la retrocessione, con qualche acquisto, pensavamo di vincere a mani basse il campionato. Invece fu una stagione disastrosa dove rischiammo una nuova retrocessione. Per questo motivo, secondo me, sarebbe il caso di ripartire da zero."
Ds e allenatore: "Sensibile e Colantuono rappresenterebbero due garanzie sotto il punto di vista del direttore sportivo e dell´allenatore. Io aggiungerei a questi anche un direttore generale che sia sopra le parti e possa unire la proprietà e la squadra."
Palombo: "Potrebbe essere uno degli elementi da trattenere ma stiamo parlando di una scelta di vita. Si farà un esame di coscienza e deciderà se rimanere o intraprendere un´altra strada."
fonte: tuttomercatoweb.com. -
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Gli auguri della Samp a Pellegrini
Il Capitano con la c maiuscola. Luca Pellegrini indossava la fascia al braccio in quegli anni d'oro che hanno visto la Sampdoria salire sul tetto d'Italia, e il club blucerchiato, su Facebook, non è voluto mancare negli auguri nel giorno del suo compleanno:
"Pochi sono gli uomini squadra, perché pochi sono così grandi da pensare al bene comune prima che a loro stessi. Buon compleanno Luca, capitano di tante battaglie!".
http://www.sampdorianews.net/news-doria/gl...ellegrini-82580. -
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i commenti che fa a Sky non mi piacciono per niente
Sembra quasi ci goda a veder che andiamo male. -
.i commenti che fa a Sky non mi piacciono per niente
Sembra quasi ci goda a veder che andiamo male
Leggevo sul blog di Lazzara che spesso si sentono e che gli dispiace molto di come sta andando la stagione.. Comunque prima come telecronista lo ricordavo diverso
Edited by Alexcer395 - 24/3/2016, 23:57. -
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Auguroni al Capitano! Magari se riuscisse ad essere un pochetto meno impostato e un pò più sciolto in telecronaca sarebbe meglio.....era molto meglio quando era opinionista a Primocanale..... . -
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Conosco Luca.
Abitiamo vicini e ci siamo ritrovati, nella stessa edicola, a chiaccherare di Samp.
Posso dirvi che la partenza sua e di Dossena subito dopo lo scudetto fu per motivi extracalcistici, non ha una gran considerazione di Ferrero tanto che preferirebbe un anno di B a questa presidenza e non parla tanto bene dei suoi ex compagni.. -
.Conosco Luca.
Abitiamo vicini e ci siamo ritrovati, nella stessa edicola, a chiaccherare di Samp.
Posso dirvi che la partenza sua e di Dossena subito dopo lo scudetto fu per motivi extracalcistici, non ha una gran considerazione di Ferrero tanto che preferirebbe un anno di B a questa presidenza e non parla tanto bene dei suoi ex compagni.
credo comunque che fossero motivi diversi...a meno che anche Pellegrini non si tromb.... ehm lasciamo stare.... -
.Conosco Luca.
Abitiamo vicini e ci siamo ritrovati, nella stessa edicola, a chiaccherare di Samp.
Posso dirvi che la partenza sua e di Dossena subito dopo lo scudetto fu per motivi extracalcistici, non ha una gran considerazione di Ferrero tanto che preferirebbe un anno di B a questa presidenza e non parla tanto bene dei suoi ex compagni.
Che motivi?. -
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Veramente un grande giocatore,per quello che mi ricordo. . -
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Mi ha raccontato che terminato il campionato (dello Scudetto) venne convocato, assieme a Dossena, in sede da Mantovani. Non aveva giocato tanto quell'anno causa infortunio ma a sentir lui era completamente ristabilito e pensava che la convocazione fosse un pro forma. Invece venno messo alla porta senza troppe cerimonie, ufficialmente per fare spazio a Lanna.
C'è da dire che per sua stessa ammissione non andava tanto d'accordo con Mancini, di cui non conserva un gran ricordo.
Era stato il primo acquisto dell'era Mantovani, normale che ci fosse rimasto male.
Poi ci sono voci di corridoio, ma quelle rientrano nel gossip.... -
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Io mi ricordo che Boskov lo schierò nella finale di Coppa Italia, tornava dall'infortunio, e fece una serie di cappelle che ci fecero perdere la partita.
Detto questo all'epoca le rose erano molto limitate numericamente. Cedemmo anche Branca che in Coppa Campioni invece sarebbe servito.
Quella del dopo scudetto fu forse la peggiore campagna acquisti dell'era Mantovani.. -
.Poi ci sono voci di corridoio, ma quelle rientrano nel gossip...
Le voci di corridoio mi pare fossero su Dossena.
Sembra che invece Pellegrini fu silurato perché rifiutò una panchina e lasciò gli spogliatoi dopo una lite con Boskov. Almeno questo è quello che ricordo dalla ricostruzione fatta dalla stesso Pellegrini, mi pare proprio nella monografia che ho postato sopra.
Credo che in generale Pellegrini non abbia ancora oggi digerito la cessione, e spesso quando parla dell'argomento non ha filtri.
Nell'intervista che sto citando e che non sono sicuro sia quella della monografia di SampTV, spiegava anche le sofferenze psicologiche oltre che fisiche che ha dovuto affrontare a causa del suo problema fisico nell'anno dello scudo.
Ricordo che parlava di un problema cronicizzato dalla difficile diagnosi che lo faceva sentire quasi accusato di malato immaginario. lamentava un inadeguato trattamento da parte dello staff medico che sostanzialmente gli applicava della fisioterapia nelle zone di maggior fastidio ma che risultavano sempre inefficaci. Un particolare del suo racconto circa il disagio psicologico che provava è riferito allo staff dei fisioterapisti, che lui descriveva come persone praticamente disinteressate a lui dal punto di vista umano, che magari parlavano di tuttaltro o delle gesta dei suoi compagni più illustri mentre gli applicavano "spilloni" dolorosissimi nel corpo, facendolo sentire completamente fuori dalla realtà e umiliandolo.
Quando poi un giorno Paolo gli chiese di andare dal suo medico personale, che credo fosso d'istanza a Montecarlo, al Grace Kelly, fortunatamente questo medico e una sua equipe riuscirono a individuare e risolvere il problema.
Gli diagnosticarono la "radicolite", che è un problema che credo coinvolga i terminali nervosi e che provoca accumuli di tensione elettrica nel corpo. Pellegrini ha raccontato che una volta negli spogliatoi sentì un accentuarsi del problema e fece sentire a un compagno con la mano le scariche elettriche continue che la radicolite sprigionavano dal suo corpo.
Quando poi il problema fu risolto dopo le cure di Montecarlo, si presento nuovamente disponibile per giocare da titolare fino a quando Boskov gli disse:" ok, domenica giochi". Non si sa per quale preciso motivo però la domenica successiva Boskov comunicò la formazione con Lanna titolare. Pellegrini sembrava lasciar intendere che la scelta non fu presa da Boskov in completa autonomia.
Pare che fu proprio quello lo spartiacque della carriera di Pellegrini alla Samp, non tanto perché Lanna risultava sopra nelle gerarchie, ma perché la sua reazione fu di lasciare lo spogliatoio e abbandonare la squadra, dopo averle cantate a Boskov. Reazione molto forte e probabilmente inaspettata da Paolo che, conoscendo il suo carattere molto romantico ma anche molto duro, probabilmente non gli ha perdonato.. -
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La spinta di Pellegrini “Samp, usa la testa e può essere Europa”
Capitano dello scudetto, oggi apprezzato commentatore di Sky. Viveva di calcio e continua a farlo, seguendo dal vivo o in tv una marea di partite. L'occhio di riguardo però è per il grande amore calcistico, quella Sampdoria che per il calciatore Luca Pellegrini ha rappresentato tutto.
Grande col Milan, piccola con l'Udinese. Pellegrini perché?
"Perché la Samp non è ancora una squadra matura. Lo dicevano anche di noi, all'inizio della cavalcata, che anni dopo portò allo scudetto. Caminiti, grande firma di Tuttosport, aveva coniato il termine "immaturi", perché mettevamo sotto le grandi e poi buttavamo via punti in provincia. Stiamo parlando dell'epoca di Bersellini, '84-'85, '85-'86, ma c'eravamo già quasi tutti, mancavano solo Pagliuca e Lombardo. Il problema è che eravamo giovani e a quell'età si è soggetti alla luna. Bersellini amava dire: "Se i vecchi potessero, se i giovani sapessero...".
Però così si rischia di non poter puntare all'Europa.
"La crescita sotto questo aspetto è la cosa che può fare la differenza a livello di obiettivo finale. Prima di Udine per tutta la settimana Giampaolo ha parlato di motivazioni, di approccio mentale. Pareva che se lo sentisse, il cinquantenne che ragiona sull'esperienza. Del resto Verona era stato un campanello d'allarme..."
In che senso?
"Io ho commentato su Sky per due volte di fila il Verona, a distanza di 4 giorni, con Lazio e Samp. Così a stretto giro di posta ti accorgi subito della differenza. La Lazio è partita a manetta e ha messo subito al sicuro il risultato, la Samp, nettamente superiore all'avversario, ha marciato al piccolo trotto. Alla fine avrebbe potuto vincere lo stesso, ma non c'è riuscita e così ha buttato via due punti. L'Udinese non è il Verona. Il calcio non è matematica, ma in questo caso uno più uno ha fatto due".
Eppure contro il Milan aveva entusiasmato.
"Meritando, vincendo nettamente, divertendo. A me piace da morire Giampaolo. La Samp ha una sua identità, gioca a memoria, ogni calciatore sa ciò che deve fare. L'ottavo posto potrebbe essere possibile, ora che Strinic e Zapata hanno aumentato ulteriormente la qualità: a patto però di eliminare quest'ultimo difetto, la scarsa ferocia con le piccole. Si vede che i giocatori sono ricettivi, assecondano Giampaolo sul piano tattico. Ora devono assecondarlo anche sul profilo psicologico, motivazionale, crescere di testa, fare tesoro delle esperienze negative".
Ha parlato di ottavo posto e non di settimo, quello che vale l'Europa.
"Il cuore mi farebbe dire settimo, ma io mi sforzo di essere obiettivo e dico ottavo, perché secondo me, al di là di Juve, Napoli, milanesi e romane, l'Atalanta ha qualcosa in più. E' sempre viva, veloce, compatta, esaltante. Ogni volta che la vedo dal vivo, mi diverte e appassiona. Gasperini è eccezionale. Detto questo, Inter a parte, hanno tutti le coppe e se uno dovesse mollare, la Samp deve essere pronta ad approfittarne, primeggiando su Toro, Fiorentina e Bologna, vincendo lo scudetto della terra di mezzo".
C'è un motivo per sperare che ci riesca?
"La simbiosi perfetta tra Giampaolo e il gruppo. Un allenatore che insegna, giovani ricettivi e vecchi che sono professionisti seri e danno l'esempio come Viviano, Barreto, Silvestre e Quagliarella, allenatori in campo. E' un'ottima filiera. Insegnamenti che in settimana si trasmettono e alla domenica si vedono".
In attesa di future ricche plusvalenze...
"E' il destino di una società come la Samp, che però ha la capacità, lo sta dimostrando, di rimpiazzare a dovere i gioielli venduti. In rampa di lancio prevedo Torreira e Praet. Il primo dimostra in ogni partita la sua bravura, è giocatore di sicura prospettiva, migliora sempre e fa capire di avere ulteriori margini di crescita. Certo, deve piacere ad un allenatore per le caratteristiche che ha. Penso a Sensi: nel Cesena giocava con Kessie davanti alla difesa e sembrava fortissimo. Nel Sassuolo prima Di Francesco e poi Bucchi lo hanno utilizzato esterno di centrocampo, davanti alla difesa vogliono più fisicità, e si è un po' perso. Torreira non va snaturato. Per il definitivo salto di qualità gli manca solo qualche gol. Quanto a Praet mi piace la sua adattabilità: l'anno scorso lo definivo un giocatore triste, non credeva in ciò che faceva, ora si è convinto, anche perché è arrivato Ramirez e dietro alle punte avrebbe rischiato di non giocare mai. Su Praet credo che Giampaolo abbia ragione: può diventare un grande centrocampista, sul livello di Zielinski".
Altri giocatori che le piacciono?
"Zapata. Ero a Bologna quando con l'Udinese s'infortunò e restò fuori 3 mesi. Era un'ira di Dio, velocità, tecnica, capacità di fare reparto. Quando è rientrato, ha fatto fatica, nella passata stagione avrò visto l'Udinese dal vivo 15 volte e l'ho seguito da vicino. Mi pare stia ritrovando la forma giusta. Con Giampaolo può crescere tanto, diventare devastante".
http://genova.repubblica.it/sport/2017/10/..._medium=twitter. -
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L'ho ascoltata anch'io ieri sera. Molto bella.
Quello che non dice è che l'anno dello scudetto aveva perso il posto per via di un infortunio, a favore di Lanna. Poi a fine campionato era rientrato, e venne schierato titolare nella finale di Coppa Italia:
Roma-Sampdoria 30 maggio 1991, finita 3-1
Fece un autogol e una serie di cappelle, probabilmente nemmeno per colpa sua, sarà stato fuori forma.
Ma quello, secondo me, fu il momento in cui decisero di non tenerlo.
Poi per come la racconta in effetti fu una pugnalata alla schiena. Ma i presidenti-factotum come Mantovani prendevano decisioni umorali di quel tipo (basta ricordare il rinnovo di Victor).
Di certo quella di quell'estate fu la peggiore campagna estiva da quando seguo la Samp. Tra il calciomercato di gennaio e quello estivo la squadra fu decisamente indebolita. Proprio non capisco come pensassero di andarsi a giocare la coppa campioni avendo ceduto riserve come Dossena, Pellegrini, Mychajlyčenko e Branca..
Luca Pellegrini (1980-1991)libero |
