Precedenti tra Sampdoria e Napoli

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  1. Tore MB
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    La storia di Sampdoria-Napoli inizia il 26 gennaio 1947: la società genovese è da poco nata dalla fusione tra Sampierdarenese ed Andrea Doria; la prima sfida sorride alla squadra partenopea, che si aggiudica la gara con la rete di Andreolo, campione del Mondo del 38’.
    Il Fornaretto Amadei è protagonista sul campo di Genova, sia nel 51 (3-1) che nel 52 (2-1), ma le sue reti non bastano al Napoli per uscire imbattuto. Sono anni in cui il Napoli raccoglie poco coi blucerchiati. Solo due 0-0 in un decennio costellato da sconfitte in serie con la Samp. Allo sbocciare degli anni ’60, campionato 59/60, il Napoli torna a dare un dispiacere alla squadra ligure, col 2-0 firmato da Vinicio.

    Sarà un decennio con poche sfide, ma dove tornano firme importanti: nel ’67-68 il pari è di rigore, con Frustalupi ed Altafini specialisti infallibili.Il brasiliano, insieme a Barison firmerà anche l’exploit dell’anno successivo. E’ un periodo buono per gli azzurri contro la squadra doriana: ancora un pari nel ’70, un successo nel ’71 col ’mister scudetto’ Ottavio Bianchi nel ruolo di match-winner e nel 72’, blitz siglato dal ’Principe’ Improta e da Manservisi. Arrivano poi tre pari di fila, prima del ritorno al successo blucerchiato nel ’76: la Sampdoria vince 2-1 all’ultima giornata e riesce a salvarsi con un solo punto di vantaggio sull’Ascoli. Due anni dopo lo “sciagurato” Egidio Calloni segna due volte al Napoli, ma non basta ai genovesi per vincere, rimontati da Savoldi e Chiarugi.

    Alla fine di quella stagione la Samp sprofonda in un abisso chiamato serie B, dal quale riemergerà solo nella stagione 82-83, con l’1-1 firmato dall’inglese Trevor Francis e da Paolo Dal Fiume. I primi anni 80 sono anni di grandi patimenti per il Napoli: la tifoseria partenopea passa un brutto Natale 1983. La squadra è terzultima ed a Genova prima delle feste arriva un 4-1 molto pesante, nel quale va a segno anche un giovane di 19 anni, Roberto Mancini, mentre Krol fa l’autogol finale: non è proprio periodo.

    Per le due squadre però il periodo d’oro è dietro l’angolo: i protagonisti sono i due presidenti Ferlaino e Mantovani, mentre sul campo i "Gemelli del Gol" Vialli e Mancini si contrappongono alla Ma.Gi.Ca. azzurra. Maradona avrà una storia speciale con la Sampdoria, alla quale segnerà il suo primo (al San Paolo ’84) ed ultimo (al Ferraris ’91) gol in Italia. Dopo una sconfitta per 2-0 nell’85-86, il Napoli sconfiggerà I doriani a domicilio per due anni di fila.

    L’anno dello scudetto il Napoli si impone grazie ad un tap-in di Gigi Caffarelli ed ad una rigore di Maradona, che risponde all’1-1 di Vialli sempre dagli undici metri. Quel Vialli che Ferlaino in estate tenterà di strappare in ogni modo a Mantovani (quasi riuscendoci). Alla ripresa del campionato al Napoli però basta El Pibe per espugnare ancora Marassi: al ’90 in un campo trasformato in pantano, Diego estrae dal cilindro una traiettoria impossibile che sorprende Bistazzoni. Un lampo nel cielo nero di Genova.

    Il riscatto doriano arriva l’anno dopo in finale di Coppa Italia (vinta 4-0 al ritorno sul neutro di Cremona) e nel ’90 quando i blucerchiati saranno gli unici ad uscire indenni dal San Paolo ed al ritorno vinceranno 2-1 (Dossena, Careca, Lombardo i marcatori), con un super Pagliuca, frenando la corsa scudetto del Napoli. L’anno dopo (’91) arriva il capolinea della storia di Maradona a Napoli: l’ultima trasferta è proprio contro la Samp, che vincerà con un roboante 4-1, certificando il passaggio di consegne del tricolore. Diego segnerà sul rigore quello che sarà il suo ultimo gol in Italia, prima della squalifica.

    Nel ’92-93 Samp-Napoli sancisce il ritorno di Bianchi sulla panchina azzurra dopo l’esonero di Ranieri: sarà un altro ko, 3-1. Marassi sembra un campo stregato, tanto che anche il Napoli di Lippi l’anno dopo ci rimette le penne, 4-1 con Lombardo, Gullit e Mancini in gol. Gli azzurri riprendono il filo col successo dopo un decennio: il protagonista è Beto, che sceglie Marassi per il primo gol in Italia. Il suo tiro sorprende Ferron e regala il primo blitz a Gigi Simoni.

    Il declino di entrambe le squadre arriva presto: il Napoli retrocede l’anno dopo e prima di Natale affonda a Marassi in maniera sconcertante, perdendo addirittura 6-3, con la tripletta del conterraneo Montella, in stato di grazia. I blucerchiati dodici mesi dopo seguono il Ciuccio e così le due squadre si ritrovano in B. Il sabato di Pasqua del 2000 Samp-Napoli è il posticipo di giornata: le squadre sono appaiate al quarto posto, l’ultimo utile per la A. Gli azzurri sono reduci da due settimane di polemiche, dopo il pareggio interno col Savoia e sono dati per spacciati, ma sul campo ribaltano le profezie. Asta e Schowoch annientano la Sampdoria, Coppola conserva: è la sera perfetta dei ragazzi di Novellino, che volano verso la A.

    Il sabato di Pasqua sembra portar fortuna agli azzurri anche nel 2002, quando la truppa di De Canio espugna Marassi e sogna il bis di due anni prima. Nel 2003 la Genova blucerchiata diventa il capolinea della breve avventura al Napoli del prof. Scoglio, terminata dopo un 2-0 subito dalla Samp. Per il Napoli l’incubo tra B e C finirà solo nel 2007: al ritorno in A c’è ancora un 2-0 subito, ma con nuovi protagonisti come Cassano e Lavezzi. Profumo di mare, profumo di classe.
     
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