Precedenti tra Sampdoria e Napoli

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  1. Tore MB
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    1990/91: Napoli-Sampdoria 1-4


    http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/sport/2...mia-magia.shtml

    Revival. Lui lo racconta così: «Cross di Lombardo, io ho calciato al volo di destro. Bello, sì, uno dei miei gol più belli». Roberto Mancini ricorda, senza enfasi. Ma un po’ di enfasi non guasta. Andate su YouTube: quel gol, quella magia, potete rivederlo con la musica dei New Trolls in sottofondo, e per chi ha sangue blucerchiato nelle vene è roba da pelle d’oca.

    Diciotto novembre 1990, stadio San Paolo. Il finale è 4-1 per la Sampdoria. Segna Incocciati, poi due doppiette. Di Vialli e Mancini, di chi se no? E quello è un gol speciale: Popeye Lombardo che vola sulla destra, uno scatto prolungato, il cross che taglia tutto il campo, scavalca Mikhailichenko al limite dell’area in posizione centrale, arriva dall’altra parte a Mancini che, in corsa, si coordina andando a caricare il tiro al volo. Forza, potenza, la perfezione del movimento che solo una classe sconfinata può dare.

    Un segnale che quella poteva essere, finalmente, la stagione giusta. Dopo il gol, la corsa verso la panchina e l’abbraccio a Boskov: «Quest’anno vinciamo lo scudetto». Roberto Mancini ricorda, e qui un filo di nostalgia affiora. «Be’, gol belli ne ho fatto. Quello lo metto sullo stesso piano del tacco nel derby contro la Roma. Ma le partite con il Napoli avevano qualcosa di speciale. C’erano tanti campioni, da una parte e dall’altra, non solo Diego: anche Alemao e Careca, per fare i nomi forse più importanti. Era bello giocarle, quelle sfide».

    Tra gente che parlava lo stesso linguaggio calcistico. La Sampdoria dei Gemelli e di Vierchowod, Dossena, Lombardo - il meglio d’Italia - e il Napoli di Maradona, del suo fratellino brasiliano in attacco, di Ferrara, Crippa e De Napoli. «Sfide appassionanti: molte davvero bellissime», dice ancora Mancini. Difficile stilare una classifica. Gioie e sofferenze. Nell’anno dello scudetto fu 4-1 anche a Marassi, nel girone di ritorno: Cerezo, doppio Vialli e Lombardo, con in mezzo un rigore di Maradona. Napoli-Sampdoria del 1986-87 è un altro scrigno con dentro una perla: Diego Armando che segna con un tuffo che è un appuntamento perfetto con il gol, come il destro di Roberto. L’anno dopo, all’andata, a Marassi è sempre lui, el dies, a mandare in pezzi le ambizioni sampdoriane: Napoli a quota 23, Sampdoria a 20, si gioca sotto la pioggia, la Samp ci prova per tutta la partita, all’87’ Maradona calcia da fuori, parabola leggermente a spiovere. Epilogo nero, più scuro del cielo. Al ritorno, ultima di campionato, invece, è 2-1 per la Samp, in gol Pellegrini e Vialli nel finale. Se serviva la matematica, per dire addio a uno scudetto che il Napoli aveva prima stravinto e poi inspiegabilmente, perso tra voci, sussurri e polemiche, perfino l’ombra della camorra, eccolo il ko casalingo, mentre al Milan bastava il pari della tranquillità a Como. «Se devo pensare a una vittoria nostra - ricorda Mancini - mi viene in mente il 4-0 di Cremona, finale di Coppa Italia. Quella volta sembravamo un rullo compressore». C’era stima tra Mancini e Maradona. Non a caso Diego raccomandò la Sampdoria a Veron: «Vai a Genova, troverai uno con la maglia numero 10 che gioca come noi». «Farà bene anche da ct - dice oggi Mancini -. Farà bene perché conosce il calcio. Come farà bene Sinisa Mihajlovic a Bologna».

    E Napoli-Sampdoria, questa volta, come sarà? «Il Napoli l’ho visto giocare domenica. Ha perso ma mi ha impressionato. Ma la Samp ha due - Cassano e Bellucci - che possono far gol a qualunque squadra».


    Negli ultimi 20 anni è discreta la tradizione della Samp a Napoli. Su 19 partite, si contano 8 pareggi e 7 vittorie a 4 per i campani. 18 le reti segnate contro le 20 subite.

    Edited by Tore MB - 8/4/2021, 14:34
     
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