Precedenti tra Sampdoria e Genoa

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  1. kibou77
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    1 ottobre 1989: festa Samp con Vialli e Mancini

    venerdì 21 settembre 2007

    Siamo all'era Mantovani, siamo un anno prima dello storico Scudetto blucerchiato: il Genoa prova a far paura, passa con Fontonal, ma i gemelli del gol firmano il successo della Samp.

    E siamo agli anni magici della storia blucerchiata. Primo ottobre 1989: Genoa-Sampdoria, ancora una volta in Serie A. Rispetto all'ultima stracittadina descritta, è cambiato tutto. Il Doria è diventato una realtà del calcio italiano, capace di lottare ai massimi livelli, e i rossoblu (tornati nella massima serie dopo una lunga cavalcata in B, con la regia di Franco Scoglio) di lì a un anno conquisteranno la loro prima Europa. Il presidente della Samp è l'indimenticato Paolo Mantovani, un nome ed un cognome che non hanno bisogno di alcuna presentazione. Mantovani fin dal giorno del suo insediamento - 3 luglio 1979, il Doria era in Serie B - disse: «Voglio condurre questa squadra allo Scudetto». Il grande Paolo ci sarebbe arrivato un anno e mezzo dopo la sfida che stiamo per raccontare, tra lo stupore dell'ambiente calcistico italiano, in effetti non molto abituato ai miracoli.

    L'era Mantovani. Ma miracolo fu, grazie alla lungimiranza di Mantovani, scopritore di talenti come pochi. Furono tutte sue creature campioni del calibro di Pietro Vierchowod, Moreno Mannini, Attilio Lombardo, Gianluca Pagliuca, Gianluca Vialli e quel Roberto Mancini per cui il presidentissimo stravedeva. Quella Samp viveva in un calcio diverso dall'attuale, un calcio sicuramente più passionale, più affidato agli uomini che ai manager, più diretto nel rapporto calciatore-presidente-allenatore. E Mantovani era un accentratore, l'ultima parola passava sempre da lui: lui investiva, lui decideva. E alla fine i risultati gli diedero ragione: nei suoi 15 anni di presidenza, San Paolo - come lo hanno chiamato più d'una volta i tifosi sampdoriani - condusse il Doria ad uno Scudetto, una Coppa Coppe, tre Coppe Italia ed una Supercoppa Italiana. Per non parlare dei successi mancati, forse ancora più grandi di quelli ottenuti. Su tutti, la finale di Coppa dei Campioni di Wembley, che segnò forse definitivamente il momento più alto della storia sampdoriana, ma non va dimenticata nemmeno la finale di Coppa Coppe a Berna e il campionato 1993/94, l'ultimo che Mantovani vide. Il 14 ottobre del 1993, infatti, la stella del più grande presidente sampdoriano di tutti i tempi si spense, lasciando un vuoto incolmabile nella tifoseria e nella maggior parte dei calciatori che Mantovani aveva portato al grande calcio. Come ultimo regalo alla Sud, Paolo aveva acquistato in estate dal Milan un certo Ruud Gullit, affiancandolo ai nuovi pilastri di quella straordinaria squadra: il capitano della nazionale inglese David Platt e il fortissimo centrocampista jugoslavo Vladimir Jugovic, solo per far due nomi. Il tecnico era Sven Goran Eriksson. Molti dicono che l'ultima Sampdoria di Paolo Mantovani fu la più forte di tutte, si dice anche che se il presidente non fosse scomparso, oggi la bacheca blucerchiata conterebbe uno scudetto in più. Forse è leggenda, forse no, dato che quella Samp giunse terza in Serie A, conquistando anche la quarta Coppa Italia della sua storia. Di certo con Mantovani ci sarebbe stata un'ulteriore spinta.

    Il derby. Si era partiti però dal derby dell'89, un derby deciso dai "gemelli del gol", Vialli e Mancini. Il Genoa di capitan Signorini non ha ancora l'ariete Thomas Skuhravy, ma può comunque contare su Pato Aguilera, funambolico fantasista sudamericano arrivato in estate insieme a Perdomo e Ruben Paz. In difesa, i rossoblù oltre a Signorini schierano la bandiera Torrente e il campione del mondo Fulvio Collovati, agli ultimi anni di carriera. La Samp risponde con un undici che somiglia tanto a quello dello scudetto, eccolo: Pagliuca, Mannini, Carboni, Vierchowod, Pari, Pellegrini, Lombardo, Katanec, Vialli, Mancini, Dossena. Mancano giusto Toninho Cerezo e Marco Lanna. L'allenatore, naturalmente, è Vujadin Boskov.

    Vittoria. Davanti ai 33.000 del Ferraris, passa in vantaggio il Genoa con Fontolan quando corre il 19' del primo tempo. La Nord esulta, la Samp si riorganizza e prova a pareggiare. Per tutta la restante mezz'ora, i blucerchiati cercano il varco giusto ma bisogna aspettare il 44' per trovare il punto dell'1-1. La firma sul pareggio doriano la mette Luca Vialli, il cui gol farà il paio con quello di Roberto Mancini nel secondo tempo (60'). E' delirio Sampdoria, perché il Genoa non pareggerà più e il derby dell'89 andrà in bacheca Samp. Uno dei tanti trionfi cui ci condusse il grande Paolo Mantovani.

    Genoa 1
    Sampdoria 2

    Reti: 19' Fontolan, 44' Vialli, 60' Mancini.
    Genoa: Gregori (65' Braglia), Torrente, Caricola, Collovati (71' Fiorin), Perdomo, Signorini, Urban, Ruotolo, Fontolan, Ruben Paz, Aguilera. Allenatore: Scoglio.
    Sampdoria: Pagliuca, Mannini, Carboni, Vierchowod, Pari, Pellegrini (87' Lanna), Lombardo (71' Salsano), Katanec, Vialli, Mancini, Dossena. Allenatore: Boskov.
    Arbitro: D'Elia di Salerno.
    Note: spettatori 33.000 circa.

    da sampdoria.it
     
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  2. sampdoria87
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    CITAZIONE (kibou77 @ 22/9/2007, 11:34)
    3 novembre 1946: la prima volta non si scorda mai

    Sampdoria 3
    Genoa 0

    Reti: 26' Baldini, 42' Frugali, 48' Fiorini
    Sampdoria: Bonetti, Piacentini, Zorzi, Fattori, Borrini, Gramaglia, Fabbri, Barsanti, Baldini, Fiorini, Frugali. Allenatore: Galluzzi.
    Genoa: Cardani, Cappellini, Sardelli, Cattani, Servetto, Bergamo, Vitali, Trevisan, Verdeal, Chizzo, Della Torre. Allenatore: Garbutt.
    Arbitro: Dattilo di Roma.
    Note: spettatori 45.000 circa.

    da sampdoria.it

    Belin sembra destino che diventassi tifoso della Samp 41 anni esatti prima della mia nascita la Samp vinceva il primo storico derby :sciarpa:
     
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    Fedele alla maglia e a null'altro!

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    Bellissima prima volta!!! Certo che, a parte Gramaglia... nella Samp i cognomi finivano tutti con la "i" XD
     
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  4. kibou77
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    15 novembre 2002: la firma è di Flachi e Bazzani

    domenica 23 settembre 2007

    Come Vialli e Mancini, per un'altra vittoria della Samp: in una stagione memorabile, con la promozione e tre derby su tre vinti, la coppia d'oro di Novellino firma il 2-1 sul Genoa.

    Gli anni Novanta si sono chiusi da poco tra luci ed ombre per la Sampdoria, che nella seconda metà del decennio ha perso definitivamente l'aura di grande squadra creata da Paolo Mantovani. Il lento ed inevitabile declino, dovuto alla scomparsa del presidente blucerchiato per eccellenza, inizia con l'addio di Roberto Mancini, datato 1997. Il Bimbo porta il Doria in Europa per l'ultima volta, poi sceglie la Lazio dell'amico Sven Goran Eriksson. La Samp resta in carreggiata per due stagioni, ma il nuovo padrone della società, Enrico Mantovani, non riesce a gestire il club nel modo in cui avrebbe voluto.

    Il declino. La Sampdoria è tornata una provinciale, coi pericolosi echi dei fasti del passato a rendere il tutto più difficile. Nel corso della presidenza Mantovani figlio vanno via tutti i pilastri degli anni d'oro, a cominciare da Pagliuca, passando per Vierchowod, Lombardo, Lanna e infine Moreno Mannini, ultimo baluardo a mollare la presa. Va via anche Paolo Borea, storico ds dello scudetto, lasciando il posto a Domenico Arnuzzo, vecchia gloria di casa Samp. Gli innesti di Montella, Karembeu, Veron, Laigle, Boghossian, solo per citarne alcuni, tengono viva la speranza di una seconda giovinezza Samp per poco tempo, fino ad arrivare alla sfortunatissima retrocessione in Serie B del 1998/99, con l'epilogo del Dall'Ara che alimenta ancor oggi un fuoco inestinguibile nel cuore della Sud. Si sprofondò nella cadetteria in maniera quasi incredibile, con quel famoso rigore concesso da Trentalange su cui è inutile soffermarsi. Da una ventina d'anni i tifosi doriani non avevano avuto più modo di tastare una delusione così cocente, grazie ai palati fini affinati dagli strascichi dei successi di fine anni '80 ed inizio '90. Ma la B era all'improvviso di nuovo una realtà, cui far fronte.

    Assalto fallito. Nell'estate del 1999 Enrico Mantovani cedette il gioiello Vincenzo Montella alla Roma per una cifra importantissima. Soldi freschi per investire nell'immediato ritorno in A. La panchina venne affidata a Giampiero Ventura, genovese e sampdoriano di Cornigliano, il quale prese il posto di Luciano Spalletti. Proprio Spalletti, allora agli inizi della carriera, non mandò mai giù la retrocessione del 1998/99. L'attuale tecnico della Roma - dove il mister toscano si è ormai affermato come tra i più interessanti allenatori d'Europa -, disse alcuni anni dopo: «La B con la Samp è stato uno dei miei più grandi rimpianti calcistici». Ventura iniziò alla grande il campionato, facendo credere in una facile promozione. Promozione che invece sfumò clamorosamente nel finale di torneo, quando i blucerchiati persero di vista la strada buona, tanto da restare in B per un misero punto. Da lì, l'ambiente si scoraggiò e si giunse addirittura a rischiare l'onta della C - categoria mai frequentata dal Doria - due anni dopo. Soltanto un grande Francesco Flachi riuscì a trascinare i compagni alla salvezza, ponendo di fatto le basi dell'era Garrone.

    Tre su tre. Il petroliere genovese - che negli anni dei trionfi sampdoriani aveva sempre sponsorizzato la squadra con la Erg -, si assunse prima il ruolo di garante della cessione societaria, per poi accollarsi l'intero impegno, rilevandola dalla proprietà Mantovani. Garrone chiamò subito a sé un manager capace come Giuseppe Marotta, il quale a sua volta puntò tutto su Walter Novellino, il mago delle promozioni, per riportare la Sampdoria in Serie A. Siamo alla stagione 2002/03. Che iniziò col derby di Coppa Italia, vinto subito dal Doria per 2-0. La prima sfida in campionato è invece datata 15 novembre 2002, la Samp ci arriva come corazzata di quella Serie B, il Genoa è in grande difficoltà, tanto da non riuscire quell'anno ad evitare la retrocessione nella categoria inferiore. Il primo confronto tra le due genovesi nel campionato di quell'anno si giocò in un Marassi che somigliava tanto ad una piscina. Le fortissime piogge cadute su Genova fecero temere a lungo il rinvio, rinvio che venne scongiurato. Si scese in campo, la Sampdoria mise alle corde i cugini, trovando due reti nel primo tempo, a firma Bazzani e Flachi, i nuovi gemelli del gol. Nel secondo tempo, la formazione di Novellino gode anche di un calcio di rigore, non trasformato da Sergio Volpi. Inutile il gol di D'Isanto quando manca un quarto d'ora al termine, la Samp vincerà 2-1 (vincerà 2-0 anche al ritorno: tre su tre), lanciandosi definitivamente verso la Serie A e verso un futuro che l'avrebbe ricondotta in Europa.

    Sampdoria 2
    Genoa 1

    Reti: 13' p.t. Bazzani, 32' p.t. Flachi; 30' s.t. D'Isanto.
    Sampdoria (4-4-2): Turci; Conte, Grandoni, Domizzi, Bettarini; Gasbarroni (43' s.t. Bernini), Volpi, Palombo, Pedone; Flachi (20' s.t. Colombo), Bazzani (48' s.t. Cois). Allenatore: Walter Novellino.
    Genoa (4-4-2): Brivio; Malagò, Rossini, Cvitanovic, Bressan; Bouzaiene (36' p.t. Chini), Codrea, Moscardi, Gabsi (12' s.t. D'Isanto); Carparelli (36' s.t. Mihalcea), Niculescu. Allenatore: Vincenzo Torrente.
    Arbitro: Rodomonti di Roma.
    Note: spettatori 35.000 circa.

    da sampdoria.it
     
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  5. powach
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    Grandissimi all'epoca i nuovi "gemelli del goal"... Peccato per come sono andate le cose, ma grazie a tutti e due per quello che hanno dato alla nostra Samp.
     
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  6. bo rhap
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    si... bazzani e soprattutto flachi hanno dato molto alla samp di quegli anni e ci hanno fatto sognare! Francesco mi manca molto!
     
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  7. powach
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    Ho sperato fino all'ultimo in un ritorno a certi livelli di Fabio...
     
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  8. gflachi10
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    come non dire grazie a questi due grandissimi campioni?..Francesco torna presto!
     
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  9. TripleH_1983
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    L'anno in cui rischiammo la C
    che brutti ricordi..
     
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  10. Corradoriano 1946
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    ma che stai a dì, è l'anno della promozione!!!
     
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  11. °o Maestro~Muten o°
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    si è l'anno della promozione in a...
    flachi e bazzani ammazza genoani!!!!! grandissimi grazie di tutto...!!!!!!!!!!
     
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  12. trevorfrancis71
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    SALVI un eroe dell' Olimpo blucerchiato
     
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  13. ..::Bluecircled::..
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    So che non si dovrebbe riaprire discussioni vecchie di mesi, però quella partita è stata incredibile! In quel derby abbiamo vinto su tutta la linea, sia in campo che sugli spalti... indimenticabile! :sciarpa:
    Se in più aggiungo che qualche tempo fa ho messo su YouTube anche il servizio su quella partita, credo che i moderatori non diranno niente :P

    http://it.youtube.com/watch?v=h7Mqmq2huuw

     
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  14. Corradoriano 1946
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    grande ma tu quindi sei il blucircled dei magnifici video su youtube, COMPLIMENTI!!!
     
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    BELLISSIMO E INDIMENTICABILE

    Goduria immensa per lo spettacolo offerto dai cugini,20 30 minuti di sospensione della gara grazie alla carta igenica,in campo poi 4-1 finale per l'apoteosi
     
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181 replies since 5/8/2005, 10:36   14757 views
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